Sottoscritti all’Aran l’accordo per distacchi e permessi e il protocollo per l’indizione delle RSU. Convocata la conferenza organizzativa.

Giornata molto intensa, quella odierna, per le relazioni sindacali. All’agenzia per le relazioni negoziali delle pubbliche amministrazioni sono infatti stati sottoscritti ben accordi: quello per la ripartizione dei distacchi e permessi sindacali, accordo quadro che è stato sottoscritto definitivamente e che fa seguito all’ipotesi sottoscritta il 26 luglio scorso – accordo che recepisce concretamente la pesatura della rappresentatività per il triennio 2016-2018, su cui la confederazione USAE con apposita dichiarazione a verbale ha inteso escludere dal proprio assenso relativamente all’articolato di cui all’art. 4 comma 2 dell’accordo, nella parte in cui si intende limitare il diritto dei singoli componenti della RSU di richiedere l’assemblea, parte per cui si riserva di dare battaglia anche dal punto di vista giuridico e giurisdizionale; nonché il protocollo per l’indizione delle RSU nei comparti del P.I.
Quest’ultimo protocollo in realtà non fissa ancora le date effettive delle elezioni vere e proprie ma fissa il termine ultimo per le medesime ( 20 aprile 2018) e mette in moto la macchina operativa necessaria: essendoci infatti la concreta possibilità di una sovrapposizione delle elezioni degli organismi di rappresentanza sindacale nei luoghi di lavoro con le elezioni politiche, che avrebbero la prevalenza in caso di utilizzo dei medesimi spazi elettorali e/o del personale interessato (caso quanto mai concreto nelle autonomie locali e nella scuola ma anche nelle prefetture) le OO.SS. hanno inteso dare il concreto avvio alle procedure fissando un termine ultimo per l’espletamento delle votazioni ma rinviare ad un successivo protocollo la fissazione delle date precise.
Adamo Bonazzi, il segretario generale della confederazione, che guidava la delegazione USAE, all’uscita dall’incontro ha dichiarato: “il sistema contrattuale derivante dalla 165 del 2001 ha mostrato tutte le sue crepe, anche se non possiamo addebitare all’ARAN alcun ritardo è assurdo che fra la sottoscrizione di una ipotesi e la firma di un accordo passino 5
mesi. Lo Stato, quando agisce da privato datore di lavoro, dovrebbe agire come un insieme di imprese private, questo direbbe la norma su citata, invece mostra tutte le sue contraddizioni e la sua arroganza facendo passare dei mesi prima di autorizzare l’ARAN alla firma definitiva e quando fornisce l’autorizzazione lo fa con delle prescrizioni. Un comportamento inaccettabile che tende a mortificare il lavoro delle parti e i suoi dipendenti. Per noi i lavoratori delle pubbliche amministrazioni sono una risorsa per lo Stato e questo anche se il Governo dimostra costantemente di non volerli valorizzare. La nostra confederazione non è disponibile ad ingoiare tutto quanto e sul punto, nel mettere nero su bianco le proprie eccezioni, preannuncia una battaglia inevitabile. E a tale proposito abbiamo già convocato per la prossima settimana una conferenza organizzativa.”
PDF_comunicato_stampa_4_12_2017
Protocollo RSU 4 dicembre 2017